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Il nome: in  valourian Pedoia  resta invariato in italiano come si desume dalla mappa catastale del 1899.

 

Ubicazione:  coordinate GPS N ??     , E ??. La borgata si trova a 1080 m. sul livello del mare ed è collocata sulla dx orografica del vallone di Valloriate, versante rivolto a nord “ossia all’Ubai” (Cristini, 1959, p. 67).

 

Significato del toponimo: “è il nome di un proprietario già ricordato nel catasto del 1666” (Cristini, 1959, p.69) – “La denominazione deriva dal soprannome di un antico proprietario di parte della località” (Atlante toponomastico del Piemonte montano Vol. 19 Valloriate,  2001, p. 120)

 

Accesso: Oltre la borgata di Chiapue (composta da Chapeuve Soutàn e Chapeuve Suberan) la strada di fondovalle passa sul versante di destra orografica. Immediatamente dopo il ponte –  detto “le Scombe” - si stacca sulla sinistra una stretta strada asfaltata che raggiunge la località “le Scombe” (Scoumba). Poco prima di pervenire a detta frazione, si dirama a sinistra - in prossimità del luogo denominato “cian grand”- la carrareccia – tracciata nel 1969 - che conduce (300 m. circa) a Pedoia. Seguitando, si arriva in breve ai Colli di Moiola.

L’antica mulattiera di collegamento con il fondovalle originava dal ponte de “le Scombe” e, dopo aver oltrepassato le diramazioni per le località Barentèl, Dounis e le Scumba,  perveniva alla borgata di Pedoia.

Durante gli anni ’80 è stata tracciata una pista forestale che da Pedoia si abbassa verso Dounis e Barentèl innestandosi, dopo aver superato il bedale,  sulla via di fondovalle all’altezza  del bivio per Soun Vila.

 

Storia e Popolazione: La borgata, composta da 8/9 costruzioni con annesso fienile, seciou (essiccatoio) e pollaio ora in gran parte distrutte e dotata di forno – sito più in basso rispetto alla strada -, contava in occasione del censimento del 1925 una popolazione di 16 abitanti (Cristini, 1959, p. 72)

Gli abitanti della frazione costituivano un gruppo unifamiliare: famiglia di GIRODENGO Michele, famiglia di GIRODENGO Antonio (Tunin) classe 1909, oltre alla famiglia paterna GIRODENGO ?, per un totale – siamo negli anni ’40 - di 9 persone 

Durante i primi anni ’60 gli ultimi abitanti hanno lasciato le loro abitazioni per trasferirsi definitivamente  ad Airale (l’Eral).

Verso la metà degli anni ’50,  grazie all’indomito spirito innovatore del reverendo Giovanni don Cavallo, in loco era stata inaugurata, utilizzando il motore di una vecchia motocicletta “Gilera”, una  teleferica utilizzata essenzialmente per trasportare il letame e secondariamente  piccoli carichi di legname.

La  rete elettrica ha raggiunto la frazione nel 1957.

La vecchia filastrocca, chiamata dagli anziani di Valaouria l’Apistola Carabina,  così caratterizzava gli abitati di questa borgata: “Ghi’ svirà dal d’ Pedoia” (che non essendo mai contenti guardano sempre  storto ) (Cristini, 1959, p. 72)

 

Fontana: la fontana pubblica è stata costruita recentemente ovvero nel 2001. Per tutto il periodo in cui la località è stata abitata i residenti hanno sempre utilizzato il nesòou (sorgiva con funzione di lavatoio). Questo si trovava a circa 400 m da Pedoia in direzione di “le Scombe”. Pertanto gli abitanti erano costretti al trasporto “a mano” dell’acqua.

 

Economia: improntata prevalentemente al commercio di legname ed al piccolo allevamento. La vendita del legno era una discreta fonte di rendita. La raccolta di castagne, considerata l’esposizione a bacìo, era carente.

 

Nativi del Pedoia: GIRODEN GO  Antonio (Tunin), GIRODENGO Antonio (Tuninet) attivo organizzatore della Pro-loco (La Famija Valouriana) durante gli anni ’70 ed ’80.GIRODENGO  Michele disperso nella seconda guerra mondiale durante la campagna di Russia.

 

Durante la lotta per  liberazione dal nazifascismo il partigiano RENAUDO Tommaso detto Gino, comandante di distaccamento, nativo di Dounis  ha soggiornato a Pedoia in  compagnia  del maggiore russo Konhof.

 

 

d.g./a.m

 



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